L’80% del successo di un’interazione tra due persone è dato dalla capacità di raccogliere informazioni sull’interlocutore.
L’Ascolto richiede concentrazione e fatica, si tratta di una vera e propria decisione, che va presa consapevolmente.
Una nuova professione di aiuto che attraverso l'ascolto, l'empatia e la creazione di uno spazio protetto di comunicazione, guida l'individuo a comprendersi meglio e a trovare in prima persona la soluzione ai propri problemi.
In uno stile di vita con spazi e tempi sempre più delimitati, con ritmi frenetici e abitudini sempre meno conviviali, diventa sempre più necessaria una figura professionale che sappia creare quello spazio privilegiato di accoglienza, attenzione, ascolto ed empatia che una volta si creava con maggior facilità e spontaneità con amici, conoscenti e a volte anche con perfetti sconosciuti.
Questa professione esiste e si chiama Counseling. Non a caso è nata e si è diffusa, già a partire dagli anni ’50, proprio nei paesi di cultura anglosassone, dove la maggior riservatezza delle persone, con una propensione minore all’estroversione e all’espansività, ha favorito la nascita di questa figura intermedia tra l’amico del cuore (non sempre disponibile) e lo psicoterapeuta (non sempre necessario).
Per chi si ritrova momentaneamente col cuore pesante, con un dubbio rispetto a una decisione importante oppure con un senso di malessere dovuto a un imprevisto, trovare un professionista con cui aprirsi e confidarsi, senza sentirsi dire “Te l’avevo detto io” e senza il timore di apparire inopportuni, può rappresentare un grande aiuto.
Il counselor è uno “specialista dell’ascolto”, un esperto di comunicazione introspettiva che mira a creare uno spazio protetto in cui il cliente si senta accolto, rispettato e, soprattutto, ascoltato.
Il ruolo di questo professionista non consiste assolutamente nel dare consigli o interpretazioni, ma nell’aiutare l’altro ad avere una visione più completa del problema e a trovare in prima persona la soluzione.
Spesso questo risultato si raggiunge semplicemente offrendo al cliente – perché di cliente si tratta e non di paziente – la possibilità di parlare liberamente. “Far emergere” quello che prima era rimuginato e considerato solamente dal proprio punto di vista e analizzarlo insieme al counselor, permetterà di avere una visione più obiettiva e completa della situazione e di conseguenza sarà molto più facile riuscire a elaborare un’eventuale strategia di intervento.
FUNZIONE DI ASCOLTO
La funzione di ascolto è propria di ogni relazione di accoglienza e di incontro che abbia come elemento fondamentale l’eliminazione del giudizio, la ricerca della comprensione della natura e della verità dell’altro, la profonda e rinnovata conoscenza di sè per riuscire a comprendere e rivedere i propri schemi mentali.
Tale funzione richiede preparazione e attenzione continua.
ASCOLTO PSICOLOGICO
Per ascolto psicologico intendiamo un ascolto che arricchisca la domanda dell’adolescente, ampliandola verso una comprensione e ridefinizione del disagio, attraverso la ricostruzione del contesto e l’analisi comportamentale.
Attraverso i racconti dei vissuti dei ragazzi, i professionisti possono individuare i livelli di gravità dei problemi. L’intervento specialistico si configura come un supporto utile per affrontare e prevenire fenomeni di disagio legati all’adolescenza, all’aiuto nell’orientamento nel giovane adulto, al sostegno ai genitori dei ragazzi seguiti e agli stessi insegnanti nell’ambito del lavoro fatto in sinergia con le scuole.
Il numero di incontri con gli adolescenti possono variare secondo i bisogni.
Nei primi incontri è importante definire chiaramente il tipo di lavoro che possiamo fare.
I ragazzi tendono a chiedere aiuto di fronte alla complessità delle loro scelte (o non scelte) di vita.
Il nostro lavoro si pone i seguenti obiettivi:
· Aiutarli a riconoscere e a dare un nome all’ansia che genera la paralisi progettuale
· A identificare e riconoscere i nodi critici vissuti come ostacoli insuperabili
· A trovare le risorse soggettive e oggettive disponibili per costruire la propria dimensione (PERSONALITA’)
Per questa forma di ascolto si ipotizzano 5/6 incontri per ogni ragazzo che acceda al servizio: tuttavia ciò è molto soggettivo e dipende dalla singola situazione,
“ad ognuno il giusto tempo”.
ASCOLTO DI COUNSELING
Questo è un intervento che possiamo definire sia educativo sia psicologico, con il fine principale di promuovere la positività e l’assenza di giudizio, agevola la persona nella scoperta del proprio potenziale rafforzando la sicurezza di sé e la sensazione di auto-efficacia.
L’operatore con un intervento di ascolto e di accoglienza, sostiene e affianca il ragazzo nel raggiungimento dell’obiettivo, potenziando e stimolando le sue capacità e risorse.
Il counseling si pone l’obiettivo di orientare, informare, facilitare le decisioni, esplorare le situazioni possibili, valorizzare e potenziare le risorse interne ed esterne su cui poter contare per affrontare situazioni nuove, ampliando le possibili scelte, accrescendo l’autonomia.
Questo tipo di intervento è un aiuto “di breve durata” in cui si contratta con il giovane il numero di incontri, normalmente varia da 4 a 6.
Tuttavia, nel caso di necessità, è possibile accompagnare il ragazzo verso percorsi psicologici più strutturati.
L’ASCOLTO ATTRAVERSO IL GRUPPO
Oltre all’ascolto individuale, psicologico o di counseling, è molto importante l’ascolto attraverso il gruppo.
L’esperienza di gruppo, se accettata e condivisa dai ragazzi, rappresenta uno strumento molto efficace nel far emergere gli aspetti relazionali.
Il gruppo ha la funzione di far passare il ragazzo da una situazione duale protetta (adolescente – professionista) a un contesto condiviso, per confrontarsi con un gruppo di pari, in cui le proprie idee e punti di vista si incontrano e si scontrano con le posizioni degli altri componenti.
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