top of page
Filippo Galli, Counselor

5 promemoria per chi soffre di episodi depressivi

Sono un paio di giorni che sto vivendo l’ennesima ricaduta depressiva.

Quando non sono a letto, passo la giornata trascinandomi per casa, oppure al pc, ascoltando musica o guardando qualsiasi cosa nel tentativo di portare un po’ di svago e sollievo alla mia mente annebbiata e confusa.

Nonostante molti anni di impegno, di lavoro su me stesso, di psicoterapia e innumerevoli tentativi con molti farmaci, la depressione, ogni tanto, torna a farsi sentire.

Quasi temesse di essere dimenticata.

A volte, quando percepisco che sto entrando in una fase depressiva, cerco di prendere nota delle sensazioni che sto vivendo o qualsiasi cosa mi passi per la mente in quel momento.

Trovo utile questo metodo perché mi aiuta a mantenere un certo distacco e una diversa prospettiva rispetto a questa mia problematica.

Ho pensato di condividere queste mie riflessioni; spero possano essere di aiuto a qualcuno.


1. A volte facciamo fatica a fare ciò che ci farebbe stare meglio


La depressione spesso può portarci a fare l’esatto contrario di ciò che sarebbe meglio fare in quel momento.

Io, ad esempio, di frequente rimango a casa quando invece uscire, stare all’aria aperta e socializzare, gioverebbe molto al mio stato d’animo.

Quando ti senti senza energia e ti manca qualsiasi motivazione, è terribilmente complicato trovare una sola ragione per uscire dalla tua camera.


“ Il nostro istinto, condizionato dalla depressione, ci fa compiere dei comportamenti che peggiorano il nostro umore”


Col tempo ho capito che anche le piccole cose possono portare dei benefici. Stare all’aperto, svolgere alcuni esercizi di respirazione, passeggiare per almeno 30 minuti o tagliare legna, sono attività che mi danno molto sollievo.



2. Non dare retta al 95% dei tuoi pensieri


Mi sento di dare un consiglio a chi soffre di depressione:

Non tutto ciò che pensi è vero”.


Nell’arco dei molti anni in cui ho avuto a che fare con questa malattia mi sono reso conto di quanto questo sia vero.


“Troppo spesso ci dimentichiamo di come questa patologia non si limiti a influire su come ci sentiamo, ma determina il modo in cui pensiamo”.


Pessimismo, bassa autostima, sensi di colpa, pensieri suicidari, autocritica, sono solo alcuni aspetti direttamente collegati a questa problematica.

E’ fondamentale affrontare i nostri pensieri negativi con una buona dose di scetticismo.

Quando si è alle prese con un momento di crisi e di sconforto è utile porsi alcune domande:


· Ho sempre avvertito queste sensazioni?

· Come faccio a sapere che tutto ciò che sto vivendo è vero, reale?

· Che consigli darei ad un amico che sta vivendo questo problema?

· Potrebbe essere la mia depressione a influenzare i miei pensieri?


Questi pensieri e sensazioni negative non le provo sempre. Nessuno dei miei amici mi hai mai detto che non valgo niente per loro, piuttosto il contrario. Se un mio amico è alle prese con questo malessere lo incoraggerei a parlarne con qualcuno. Ritengo sia possibile che la depressione sia determinante nell’influenzare negativamente i miei pensieri.

A volte porsi queste domande è utile, altre, invece, quando si sta troppo male non si ha la capacità di riuscire a gestire questi terribili momenti.

Nonostante ciò, a mio parere, ritengo che questo sia uno strumento utile per fare in modo di gestire, quando è possibile, la spirale negativa.

3. Chiedere aiuto è difficile, ma è necessario farlo


Abbiamo paura del possibile rifiuto di chi ci sta intorno quando gli parleremo dei nostri problemi, abbiamo paura di essere un peso per chi ci vuole bene, abbiamo paura del giudizio degli altri, di essere esclusi dalla società, di essere stigmatizzati con un marchio a fuoco che ci segnerà per tutta la vita.

Per questo non diciamo che stiamo male, non vogliamo che gli altri ci vedano così vulnerabili, facciamo finta che tutto vada bene.

So benissimo cosa si prova, ve lo assicuro.

Chiunque abbia a che fare con la malattia mentale ha una propria situazione personale, diversa da tutte le altre. Non esiste una cura o una strada sicura da seguire che vada bene a tutti; ognuno di noi è diverso e deve essere aiutato a capire e a conoscere quali sono le tecniche, le cure e i comportamenti che lo faranno stare meglio.

E’ fondamentale chiedere aiuto, trovare un professionista che ci insegni degli strumenti per riuscire a gestire queste difficoltà, senza ogni volta venire risucchiati dal vortice di tristezza e autosvalutazione.

Inoltre, per esperienza personale, aggiungo che siamo noi stessi a dover far tesoro delle nostre “esperienze depressive” per comprendere quali sono i comportamenti che ci permettono di tenere sotto controllo, quando è possibile, i momenti più duri.

“Ognuno di noi è il miglior medico di se stesso”


4. Niente di quello che ti sta accadendo è colpa tua


Spesso, quando sto male, sono bersagliato dai sensi di colpa.

Se mi fossi comportato in altro modo, se avessi seguito tutti i consigli che mi hanno dato, se mi fossi impegnato di più, se non mi svalutassi tanto…

Purtroppo non è così, è la depressione stessa che ci annulla la forza di volontà, ci blocca. So che la maggior parte di voi sa di cosa sto parlando.

Questa malattia, in molti casi, si manifesta senza motivi apparenti, non dipende dal fatto che vi impegnate poco o che non volete guarire.

Quindi, quando vi capiterà di ripiombare nello sconforto, ricordate:

“Non è colpa tua”

Se si trattasse esclusivamente di forza di volontà, la depressione se ne sarebbe già andata. Se avessi potuto fare qualcosa di più per stare meglio, l’avresti fatto.

“Nessuno vuole convivere con questa malattia”


5. Non puoi sapere che in futuro starai sempre così

Personalmente, quando sono nel pieno di una crisi, sono convinto che nulla possa farmi stare meglio, che non avrò alcun futuro, che non vale la pena vivere così.

In quei momenti perdo totalmente la lucidità e la speranza.

Una caratteristica di questa patologia è proprio quella di rubarci la speranza.

Ho imparato, ma non sempre ci riesco, a non dare troppa importanza a questi pensieri perché so che sono determinati da questa patologia, non dipendono da me.

L’importante è aspettare che passino come sono venuti.

“So benissimo quanto facciano paura”.

Affronto il presente, un giorno alla volta, senza fare grandi progetti per il futuro.

Accetto, anche se con difficoltà, questa mia compagna di vita che ormai conosco bene, e quasi sempre riesco a tenere sotto controllo.

Rispetto ad anni fa ora sto meglio e sono fiducioso che il futuro possa riservarmi belle sorprese.


6 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Commenti


Post: Blog2_Post
bottom of page